Nel suo rapporto di valutazione del terzo ciclo, il Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA) accoglie con favore i progressi della Macedonia del Nord nell’elaborazione del quadro legislativo di lotta contro la tratta di esseri umani, ma chiede una migliore attuazione in termini di accesso delle vittime alla giustizia e ricorsi effettivi. Basato su una visita condotta dal GRETA nel paese a marzo dello scorso anno e sulle informazioni fornite dalle autorità e dalla società civile, il rapporto nota che il numero delle vittime ufficialmente identificate è stato basso (tra due e nove all’anno, ad eccezione dell’anno 2021 in cui sono state identificate 39 vittime provenienti da Taiwan) e lo sfruttamento del lavoro è stata la forma predominante.
I miglioramenti del quadro legislativo comprendono la legge del 2018 sugli stranieri, che prevede un periodo di ripresa e riflessione come anche permessi di soggiorno rinnovabili per le vittime della tratta a seconda della loro situazione personale. Una disposizione specifica sulla non sanzione delle vittime della tratta di esseri umani è stata inclusa nel Codice penale. Inoltre, a novembre 2022 è stata adottata la legge sul pagamento di un risarcimento monetario alle vittime di reati violenti, introducendo un risarcimento da parte dello Stato per le vittime della tratta di esseri umani. Il GRETA accoglie inoltre con favore la designazione dell’Ufficio del mediatore come Relatore nazionale sulla lotta contro la tratta di esseri umani.
Il GRETA constata una mancanza di chiarezza nelle disposizioni relative all’assistenza giuridica per le vittime della tratta di esseri umani e nota delle lacune nella loro applicazione. Il Gruppo di esperti esorta le autorità a garantire una base chiara per fornire assistenza giuridica laddove esistano ragionevoli motivi di credere che una persona sia vittima della tratta.
Comunicato stampa