In un discorso tenuto oggi dinanzi all’Assemblea, il Presidente del Comitato dei Ministri e Ministro degli Affari esteri tedesco Heiko Maas ha reso omaggio al Consiglio d’Europa, definendolo un “pilastro istituzionale del nostro continente unito” che definisce le “norme di protezione dei diritti umani in tutto il mondo con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.
Allo stesso tempo, ha sottolineato che “come abbiamo constatato negli ultimi anni, la nostra Europa pacifica e tollerante non può essere data per scontata”, riferendosi alla violenza e alla guerra, “recentemente nel Nagorno Karabakh, ma anche nell’est dell’Ucraina”.
“Immagini come quelle che abbiamo visto questo fine settimana in numerose città russe – di funzionari di polizia che picchiano, trascinano e arrestano manifestanti pacifici – sono in palese contraddizione con gli obblighi che abbiamo tutti contratto in quanto membri del Consiglio d’Europa. Esigiamo pertanto che la Russia rilasci immediatamente i manifestanti arrestati. E attendiamo il rilascio immediato di Alexei Navalny”, ha continuato.
“Dobbiamo opporci fermamente all’erosione della nostra architettura europea dei diritti umani”, ha sottolineato Maas.
Ha inoltre chiesto ai membri dell’APCE di vedere la diversità come un’opportunità, come affermato dal Presidente Biden. “Questo deve valere ancora di più per l’Europa e il Consiglio d’Europa, che riunisce 47 nazioni nella loro diversità. Naturalmente, le divergenze di opinione continueranno a emergere tra di noi. Ma voi, in quanto parlamentari, e noi tutti, in quanto democratici, abbiamo il dovere di risolvere queste differenze insieme, con rispetto, volontà di trovare un compromesso e un approccio umano."
"Lo dico deliberatamente riferendomi al dibattito sulla partecipazione di oggi di alcuni parlamentari russi. Il Consiglio d’Europa ha sempre difeso gli scambi che trascendono anche i confini ideologici. Questo significa inoltre esprimere critiche in modo aperto e accettarle. A mio avviso, tuttavia, bruciare i ponti è l’opzione peggiore. Solo mantenendo un dialogo aperto tra noi, potremo preservare quello che Edouard Herriot descriveva nel 1949 come un obiettivo lontano: un’Europa di pace, cooperazione e diritti umani”, ha concluso.
Discorso del Presidente del Comitato dei Ministri, nonché Ministro degli Affari esteri tedesco