Si è tenuta a Strasburgo una conferenza in occasione del 70° anniversario della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. L’evento intitolato “Uno strumento vivo per tutti: il ruolo della Convenzione dei diritti dell’uomo nella promozione dell’uguaglianza per le persone LGBTI”, è stato organizzato dall'Unità Orientamento sessuale e identità di genere (SOGI) del Consiglio d'Europa, in collaborazione con la Corte europea dei diritti dell'uomo.
Nel suo messaggio di benvenuto, Robert Spano, Presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, ha parlato dell’evoluzione della nozione di uguaglianza per le persone LGBTI nella giurisprudenza della Corte. “La Convenzione si apre con un impegno non solo verso la ‘salvaguardia’ dei diritti umani, ma anche verso il loro ‘sviluppo’. La giurisprudenza della Corte relativa ai diritti delle persone LGBTI fornisce un chiaro esempio di questo sviluppo”, ha dichiarato il Presidente Spano. “Abbiamo inoltre assistito a un’evoluzione in cui inizialmente si evitava di affrontare in modo specifico la questione della non discriminazione concentrandosi sugli aspetti della vita privata del caso e si è arrivati poi a un’accettazione non solo della non discriminazione ma anche dell’uguaglianza”.
Anche la Vice Segretaria generale del Consiglio d’Europa, Gabriella Battaini-Dragoni, ha menzionato l’evoluzione della comprensione dei diritti delle persone LGBTI in Europa. “Le persone LGBTI non sono di certo una nuova ‘idea’, ma la nostra comprensione è cambiata. Le persone LGBTI sono più visibili che mai, come anche il loro prezioso contributo alla società e alla vita professionale e familiare. La Convenzione europea dei diritti dell’uomo e la Corte europea dei diritti dell’uomo hanno svolto un ruolo chiave in questo progresso”, ha dichiarato nel suo discorso di benvenuto.
La Vice Segretaria generale ha aggiunto che la giurisprudenza della Corte è stata racchiusa nella principale Raccomandazione del 2010 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sulle misure per combattere la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere e la più recente revisione di quella Raccomandazione ha trovato numerose prove del fatto che le autorità nazionali la stanno utilizzando al meglio, assicurando alle persone LGBTI l’accesso ai trattamenti per la procreazione assistita, l’adozione e le unioni e i matrimoni fra persone dello stesso sesso. Restano ancora dei problemi, sottolinea, e “sono necessari ulteriori cambiamenti” per affrontare questioni come la protezione dei partecipanti a manifestazioni pacifiche, le restrizioni sugli eventi LGBTI e su associazione e assemblea, l’aumento dell’ostilità nei confronti delle persone LGBTI in alcuni Stati membri e l’impatto del COVID-19 a causa del quale molte persone sono state tagliate fuori dalle reti di sostegno.
Giudici e avvocati della Corte europea e del Dipartimento dell’esecuzione delle sentenze della CEDU, illustri accademici e attivisti della società civile, nonché rappresentanti di organismi per l’uguaglianza hanno discusso dell’impatto delle principali sentenze della Corte sulla legislazione e sulle pratiche in tutta Europa. In particolare, sono state analizzate le sentenze nei casi di Christine Goodwin c. Regno Unito sul riconoscimento legale del genere per le persone transessuali, Oliari e altri c. Italia sul riconoscimento e la protezione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, nonché Beizaras e Levickas c. Lituania e Lilliendahl c. Islanda sul discorso dell’odio online diretto contro persone LGBTI.
Sito web dell'Unità orientamento sessuale e identità di genere (SOGI)