Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha pubblicato le decisioni caso per caso adottate durante la sua riunione tenutasi dall’11 al 13 giugno per supervisionare l’attuazione delle sentenze e delle decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo.
Nel corso della riunione, il Comitato dei Ministri ha adottato 42 decisioni riguardanti 22 Stati, tra cui risoluzioni intermedie (*) in casi riguardanti l’Ungheria e la Türkiye. In un caso separato riguardante l’Ungheria, il Comitato ha invitato la sua presidenza a inviare una lettera al ministro competente dello Stato convenuto (**).
Il Comitato dei Ministri ha adottato 45 risoluzioni finali (***) relativamente a 113 sentenze e decisioni della Corte europea, riguardanti 21 Stati diversi.
Inoltre, il Comitato ha adottato un elenco indicativo di casi da esaminare durante la sua prossima riunione dedicata all’esecuzione delle sentenze, che si terrà dal 17 al 19 settembre 2024 (1507a riunione).
Ai sensi dell’articolo 46 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, gli Stati contraenti si impegnano a conformarsi alle sentenze della Corte europea dei diritti umani. Il Comitato dei Ministri supervisiona l’esecuzione delle sentenze basandosi sulle informazioni fornite dalle autorità nazionali coinvolte, dalle organizzazioni della società civile, dalle istituzioni nazionali per i diritti umani e da altre parti interessate.
Video sul processo di supervisione
Schede di Paese e tematiche sull'implementazione dei giudizi della Corte
Impatto della Convenzione europea dei diritti dell'uomo
(*) Una risoluzione ad interim è una decisione adottata dal Comitato dei Ministri con lo scopo di superare situazioni più complesse che richiedono maggiore attenzione.
(**) Recapitare una lettera da parte del Presidente del Comitato dei Ministri alle autorità di uno stato rispondente è una decisione relativamente rara da parte del Comitato dei Ministri, intrapresa solo in poche occasioni fino ad ora.
(***) Una risoluzione finale è una decisione del Comitato dei Ministri in cui si decide di chiudere la supervisione dell'esecuzione di una sentenza, considerato che lo stato rispondente ha adottato tutte le misure richieste in risposta alle violazioni trovate dalla Corte.