Per commemorare la Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura, che si svolge ogni anno il 26 giugno, Mykola Gnatovskyy, Presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT), e Malcolm Evans, Presidente del Sottocomitato delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura (SPT), hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta:
"Mentre il mondo continua a combattere la pandemia di COVID-19, è più importante che mai sottolineare la natura assoluta del divieto della tortura e di altre forme di maltrattamento. Essendo detenute, le persone private della libertà sono particolarmente vulnerabili alle violazioni di questo diritto.
Pertanto, il ruolo degli organismi di prevenzione della tortura - a livello globale, regionale e nazionale - rimane di fondamentale importanza. Accogliamo con favore le misure adottate da alcuni Stati per ridurre il sovraffollamento carcerario e per trovare nuovi modi al fine di mantenere e migliorare i contatti tra i detenuti e il mondo esterno.
Questo approccio si ispira alle raccomandazioni formulate dal CPT nella sua "Dichiarazione di principi relativi al trattamento delle persone private della libertà nel contesto della pandemia di coronavirus (COVID-19)", pubblicata il 20 marzo 2020, e a quelle del SPT nel suo "Parere agli Stati contraenti e ai meccanismi nazionali di prevenzione in merito alla pandemia di coronavirus (COVID-19)", pubblicato il 7 aprile 2020.
Chiediamo alle autorità degli Stati che non l’abbiano ancora fatto di adottare tali misure con urgenza. Eventuali ulteriori restrizioni imposte a persone private della propria libertà per limitare la diffusione del COVID-19 dovrebbero essere revocate qualora non siano più ritenute necessarie".