“Al giorno d’oggi, in Europa il trattamento dei Rom e Sinti continua a destare grande preoccupazione dal punto di vista dei diritti umani. Nonostante i significativi sforzi compiuti dai governi di molti Stati membri del Consiglio d’Europa, le comunità Rom continuano a dover far fronte a fenomeni di discriminazione, povertà ed emarginazione sociale. L’accesso a diritti fondamentali come la salute, l’alloggio, l’istruzione o l’occupazione non è ancora stato garantito. Tutto ciò deve cambiare.
La Giornata internazionale dei Rom è un’opportunità per ricordare i nostri obblighi in materia di protezione dei diritti umani e per ribadire il nostro impegno nella promozione della parità e della non-discriminazione, in linea con la responsabilità che ci siamo assunti per tutte le comunità Rom in Europa. Tuttavia, vorrei sottolineare la particolare vulnerabilità delle donne e delle ragazze appartenenti alle comunità rom e sinte, che fanno parte delle categorie più svantaggiate del nostro continente.
Tutte le donne e le ragazze, comprese quelle appartenenti alle comunità Rom, devono avere il diritto di vivere liberamente e di operare le proprie scelte senza il vincolo di pressioni indebite da parte della propria comunità, della propria famiglia o dello Stato. Ne va della garanzia dei diritti fondamentali.
A tal fine, dobbiamo richiamare l’attenzione sugli elementi che costituiscono un serio ostacolo per l’accesso alla giustizia e ai diritti delle donne appartenenti alle comunità rom e sinte. Inoltre, è necessario garantire una maggiore autonomia a queste donne, concentrandosi su problemi quali la violenza domestica, il matrimonio precoce o forzato e la tratta di esseri umani. In questo contesto, la Presidenza finlandese ha recentemente avuto l’onore di ospitare la 7a Conferenza internazionale delle donne Rom (25-27 marzo 2019), che ha permesso di esaminare le tematiche in questione e le cui conclusioni guideranno il futuro del Consiglio d’Europa in tale ambito”.