“È importante che il Comitato dei Ministri e l’Assemblea parlamentare, come anche il Segretario generale, continuino a collaborare per affrontare le numerose sfide che l’Europa si trova di fronte”, ha dichiarato Ioannis Kasoulides, Ministro degli Affari esteri cipriota e Presidente del Comitato dei Ministri, rivolgendosi all’Assemblea. “Il mio paese continuerà a impegnarsi in questo sforzo al di là della presidenza”, ha sottolineato.
Tra le questioni che preoccupano il Comitato dei Ministri, Kasoulides ha menzionato in particolare la minaccia del terrorismo, “che continua a provocare numerose vittime in Europa e altrove”. “Dobbiamo portare avanti la lotta, utilizzando al meglio gli strumenti a disposizione dei nostri Stati membri, compresi quelli offerti dal Consiglio d’Europa”, ha affermato, in particolar modo il Protocollo addizionale alla Convenzione sulla prevenzione del terrorismo, che entrerà in vigore il 1° luglio, e le linee guida riviste sulla protezione delle vittime degli atti terroristici, che dovrebbero essere sottoposte al Comitato dei Ministri per l’adozione il 19 maggio prossimo a Nicosia.
Secondo Kasoulides, oggi la crisi migratoria costituisce un’altra sfida importante per l’Europa. “Il Comitato dei Ministri continua a prestare grande attenzione alla situazione dei migranti e dei rifugiati”, ha affermato annunciando che un Piano d’azione, che permetta ai minori rifugiati e migranti di accedere a procedure adeguate e di beneficiare di una migliore protezione, dovrà essere adottato dai 47 ministri degli Affari esteri degli Stati membri il mese prossimo a Cipro.
Inoltre, Kasoulides ha menzionato una serie di questioni politiche, in particolar modo le conseguenze del conflitto di agosto 2008 in Georgia, la situazione in Ucraina tre anni dopo l’annessione della Crimea da parte della Federazione russa e la situazione in Bielorussia. In relazione alla situazione in Turchia, ha ribadito l’importanza di assicurare il rispetto dei principi e delle norme del Consiglio d’Europa per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani, compreso il divieto della pena di morte, e l’indipendenza della giustizia. “A tale proposito, il Consiglio d’Europa è pronto a continuare a fornire assistenza alla Turchia”, ha sottolineato.