Israele è il primo paese non europeo ad aver aderito alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani. La Convenzione è stata adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 3 maggio 2005, a seguito di una serie di altre iniziative intraprese dal Consiglio d’Europa nel campo della lotta contro la tratta di esseri umani. È entrata in vigore il 1° febbraio 2008, dopo la sua decima ratifica. Pur basandosi sugli strumenti internazionali esistenti, la Convenzione va oltre le norme minime stabilite in essi e rafforza la protezione garantita alle vittime.
La Convenzione ha un ambito di applicazione globale, che copre tutte le forme di tratta (nazionale o transnazionale e legata o meno alla criminalità organizzata) e tutte le relative vittime (donne, uomini o bambini). Le forme di sfruttamento coperte dalla Convenzione sono, come minimo, lo sfruttamento sessuale, il lavoro o i servizi forzati, la schiavitù o pratiche simili alla schiavitù, l’asservimento e il prelievo di organi.
In Israele, Stato osservatore dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, la Convezione entrerà in vigore il 1° settembre. La Convenzione è attualmente applicabile in ogni Stato membro del Consiglio d'Europa, eccetto la Russia, e anche la Bielorussia.