Nel 2017, in Bosnia-Erzegovina un gruppo locale di ecologisti molto determinati ha manifestato per 500 giorni contro la costruzione di nuove dighe idroelettriche sul fiume Kruščica. La lotta condotta dalle donne locali, chiamate poi le coraggiose donne di Kruščica, hanno incontrato molti ostacoli, tra cui violenza fisica e arresti, ma non invano: la loro lotta ha consentito di preservare l’accesso dei residenti all’acqua potabile fresca e di proteggere l’habitat di numerose specie animali minacciate da questi progetti.
Due anni dopo, nel 2019, nel Regno Unito oltre dieci anni di proteste e pressione da parte di ambientalisti hanno portato a una moratoria del governo sulla fratturazione idraulica, metodo controverso di estrarre gas sotterraneo, offrendo sollievo ai residenti delle aree limitrofe ai siti di estrazione che temevano scosse sismiche e altri danni ambientali in caso di incidenti.
In Spagna, quasi vent’anni di campagne senza sosta e una battaglia legale condotta dagli ecologisti spagnoli è culminata con una vittoria a ottobre 2020, quando la Corte suprema del paese ha emesso una sentenza che pone fine a un ampio progetto di sviluppo residenziale che minacciava un parco naturale costiero riconosciuto per i suoi habitat marini protetti.