La Segretaria generale Marija Pejčinović Burić ha oggi sottolineato i sostanziali progressi nel riconoscimento legale e sociale delle persone LGBTI: un numero sempre maggiore di paesi offre unioni civili e matrimoni tra persone dello stesso sesso, ci sono sviluppi positivi nell'assicurare la libertà di riunione e di associazione, nell'affrontare il bullismo, la violenza e le questioni legate al mondo del lavoro.
Ha però notato un aumento della retorica populista e di odio contro le persone LGBTI, l'emergere di un movimento anti-genere, i referendum sulla modifica delle costituzioni per limitare il matrimonio alle coppie eterosessuali, il divieto di eventi pubblici LGBTI, crimini d'odio non denunciati e la mancanza di indagini sugli attacchi alle persone LGBTI e ai difensori dei diritti umani, che sono preoccupanti.
La Segretaria generale ha formulato le sue osservazioni in uno scambio di vedute con la Commissaria europea per l'uguaglianza Helena Dalli, e con la Ministra federale tedesca per la famiglia, gli anziani, le donne e i giovani Franziska Giffey, in una conferenza internazionale incentrata sulle politiche LGBTI in Europa e sulla situazione delle donne lesbiche e delle famiglie arcobaleno, tenutasi online sotto la Presidenza tedesca del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa.
Marija Pejčinović Burić ha anche sottolineato che nel corso degli anni la Corte europea dei diritti dell'uomo ha prodotto una significativa giurisprudenza in materia di tutela dei diritti delle persone LGBTI. La raccomandazione del Comitato dei Ministri per combattere la discriminazione basata sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere, adottata dieci anni fa, ha potuto attingere a questa ampia giurisprudenza.
Nel 2021, l'Unità Orientamento sessuale e Identità di genere del Consiglio d'Europa (SOGI) intraprenderà uno studio di valutazione dei bisogni sulla situazione delle donne lesbiche e non eterosessuali per identificare le lacune esistenti in materia di diritti umani.