“Sono una bambina di dieci mesi e intraprendo un’azione giudiziaria contro il Belgio”, è con queste parole che Paula Marckx fece ricorso, nel 1974, alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Nubile per scelta, Paula Marckx stimava inammissibile il fatto di non essere riconosciuta come madre legittima di sua figlia Alexandra. La Corte di Strasburgo le darà ragione: la discriminazione tra “figli naturali” e “figli legittimi” è scomparsa dai codici belgi e da quelli di altri paesi europei. In questo video, Paula Marckx e i protagonisti della Corte europea spiegano in che modo le sentenze della Corte di Strasburgo hanno un impatto sulla vita quotidiana di ogni europeo. Questa presa di coscienza costituisce uno dei punti d’interesse della Presidenza belga del Consiglio d’Europa.