Gli Stati europei dovrebbero prendere misure legislative e di altra natura per consentire ai rappresentanti dei giovani appartenenti a minoranze nazionali di influenzare in modo significativo il processo decisionale politico a livello locale, regionale e nazionale, indica una nuova Raccomandazione ai 46 Stati membri del Consiglio d’Europa, adottata dal Comitato dei Ministri dell’Organizzazione.
Preparata dal Comitato direttivo sull’antidiscriminazione, la diversità e l’inclusione (CDADI), la Raccomandazione incoraggia gli Stati a sancire per legge il diritto di partecipazione dei giovani appartenenti a minoranze nazionali e di agevolare la loro partecipazione politica attiva assicurando che vi siano spazi in cui tale partecipazione possa avere luogo. Tali spazi includono gli organismi eletti, le istituzioni governative, i parlamenti e i consigli dei giovani, i parlamenti di scuole e studenti, gli organismi consultivi, gli spazi online e i media. La Raccomandazione fornisce orientamenti dettagliati sul modo di coinvolgere i giovani appartenenti a minoranze nazionali e integrare i loro punti di vista nei processi legislativi, di bilancio e di elaborazione delle politiche, come anche sul modo di fornire loro le informazioni sulla partecipazione alla vita politica.
La Raccomandazione si basa sullo Studio sulla partecipazione politica attiva dei giovani appartenenti a minoranze nazionali negli Stati membri del Consiglio d’Europa, come anche su esempi di buone pratiche da parte degli Stati membri e sulle norme esistenti del Consiglio d’Europa. Una consultazione pubblica si è tenuta sul progetto di testo a gennaio 2023 e rappresentanti di giovani e di giovani appartenenti a minoranze nazionali hanno avuto l’opportunità di esprimere le loro opinioni sul progetto durante consultazioni online di gruppi di discussione tenutisi a gennaio 2023.
La Raccomandazione contribuisce all’attuazione delle decisioni prese al 4° Vertice dei capi di Stato e di governo del Consiglio d’Europa (Reykjavík, 16-17 maggio 2023), in particolare la Dichiarazione di Reykjavík - “Uniti attorno ai nostri valori” e i Principi di Reykjavík per la democrazia, in cui gli Stati membri si sono impegnati a “investire in un futuro democratico assicurando che ogni persona possa svolgere il proprio ruolo nei processi democratici” e “assicurare una partecipazione piena, equa e significativa alla vita politica e pubblica per tutti, in particolare per le donne e le ragazze, senza violenze, paure, molestie, discorso dell’odio e reati di odio e senza discriminazione basata su qualsiasi motivazione”.
