Mentre il Consiglio d'Europa celebra il 70° anniversario della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, i Ministri della Giustizia dei 47 Stati membri dell'Organizzazione, riuniti in videoconferenza sotto la Presidenza greca del Comitato dei Ministri, ribadiscono il loro impegno a rafforzare l'indipendenza della magistratura e lo Stato di diritto.
La Segretaria generale del Consiglio d'Europa, Marija Pejčinović Burić, ha ricordato, in un intervento all'apertura della conferenza, che l'indipendenza della magistratura è un prerequisito dello Stato di diritto in una democrazia sana e deve essere difesa, promossa e rafforzata. Il ruolo della magistratura si è evoluto, ma negli ultimi anni è stato anche esposto ad attacchi e intimidazioni. Il ruolo del Consiglio d'Europa è quello di fornire sostegno per garantire che i valori e i principi fondamentali della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani siano uniformemente rispettati in tutta Europa.
Didier Reynders, Commissario europeo per la Giustizia, si è congratulato per la fruttuosa cooperazione tra le due Organizzazioni, in particolare nell’ambito delle priorità 2020-2022. Ha ricordato che la Commissione europea ha elaborato un toolkit per i meccanismi di tutela dello Stato di diritto, sulla base della relazione annuale sullo Stato di diritto, adottata recentemente, che riferisce le evoluzioni in questo campo nei paesi membri dell’Unione europea e passa in rassegna quattro pilastri principali: i sistemi giudiziari, la lotta alla corruzione, il pluralismo dei media e la libertà.
Rik Daems, Presidente dell’Assemblea parlamentare, ha sottolineato che l’espressione della volontà democratica dipende dalle libertà individuali e collettive; d’altro canto, la libertà dipende dalla tutela del diritto, che è determinato da un processo democratico in cui i parlamenti svolgono un ruolo fondamentale. Non può esistere vera democrazia, né garanzia di libertà senza l’indipendenza giudiziaria che possa garantire lo Stato di diritto. Sono questi i principi basilari del Consiglio d’Europa, ma si constata che in numerosi Stati membri l’indipendenza del potere giudiziario è sempre più minacciata.
Il Presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, Robert Spano, ha ricordato le disposizioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, e in particolare l’Articolo 6, che garantisce il diritto a un equo processo e a una giustizia indipendente. Ha inoltre sottolineato che lo Stato di diritto ai sensi della Convenzione non è un concetto che varia in funzione delle ideologie o delle tradizioni nazionali, ma rappresenta al contrario un impegno collettivo per l’insieme degli Stati membri.
Nel corso della Conferenza, Ramin Gurbanov, Presidente della Commissione europea per l’efficacia della giustizia (CEPEJ) ha presentato l’edizione 2020 del rapporto di valutazione della CEPEJ dei sistemi giudiziari europei. Ha ricordato che il rapporto individua le grandi tendenze e le buone pratiche e contiene delle schede per paese che consentono di situare i singoli paesi rispetto alla stima mediana europea; contiene inoltre un data base dinamico (CEPEJ-STAT), grazie al quale è possibile selezionare i dati ed effettuare ricerche in modo personalizzato. Tutte queste informazioni sono rivolte ai decisori pubblici, ma anche all’insieme degli utenti della giustizia e dei professionisti della giustizia.
Nina Betetto, Presidente del Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) ha dal canto suo presentato il parere adottato recentemente sul ruolo delle associazioni di giudici a favore dell’indipendenza della giustizia.
Secondo il Presidente della Commissione di Venezia, Gianni Buquicchio, si sta verificando un declino nel rispetto dello Stato di diritto, a seguito di tentativi deliberati di controllo del potere giudiziario da parte del potere esecutivo, constatati in questi ultimi anni presso le Corti costituzionali, le Corti supreme e i tribunali ordinari, ed è potenzialmente enorme l’impatto negativo che le gravi violazioni dello Stato di diritto possono esercitare sull’insieme del sistema democratico degli Stati membri. Nel tenere conto delle specificità nazionali e mantenendo un atteggiamento comprensivo e costruttivo di fronte alle difficoltà, bisogna sempre opporsi alla volontà di distruggere lo Stato di diritto e la sua cultura generale, cari al Consiglio d’Europa e ai cittadini europei.
Dopo i discorsi di apertura, i Ministri hanno discusso, in una prima sessione, delle nuove sfide per lo Stato di diritto e delle garanzie per una magistratura indipendente, e poi, in una seconda sessione, delle modalità per consolidare la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario.
La conferenza è stata presieduta da Konstantinos Tsiaras, Ministro della giustizia greco, (vedi le conclusioni della Presidenza greca).