La Conferenza delle Parti alla Convenzione di Varsavia, incaricata del monitoraggio dell’attuazione del trattato, ha pubblicato un rapporto che valuta il modo in cui gli Stati contraenti monitorano le operazioni bancarie per prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
Il rapporto conclude che la maggior parte degli Stati contraenti, sebbene con notevoli differenze, applicano gli articoli 7(2c) e 19(1) della Convenzione, che forniscono alle autorità competenti uno strumento specifico per monitorare, in un determinato periodo di tempo, le operazioni bancarie effettuate attraverso uno o più conti identificati.
Il rapporto affronta inoltre una serie di raccomandazioni generali e specifiche per paese, invitando gli Stati contraenti ad assicurarne l’attuazione nella pratica.
Nel complesso, il monitoraggio delle operazioni bancarie è una pratica che aumenta l’efficacia delle indagini sul riciclaggio di capitali, sul finanziamento del terrorismo e su altri reati gravi.
Aperta alla firma a Varsavia nel 2005, la Convenzione del Consiglio d’Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo (STCE n. 198) è attualmente in vigore in 37 Stati membri del Consiglio d’Europa. Altri sei paesi hanno firmato la Convenzione ma non l’hanno ancora ratificata.
È il primo trattato internazionale che copre sia la prevenzione sia il controllo del riciclaggio di capitali e del finanziamento del terrorismo. Il testo si basa sul fatto che un accesso rapido alle informazioni finanziarie o alle informazioni sui beni che possiedono le organizzazioni criminali, tra cui i gruppi terroristici, è essenziale per l’efficacia delle misure preventive e repressive ed è, in ultima analisi, il modo migliore per fermare tali organizzazioni.
La Conferenza delle Parti istituita dal trattato ne monitora l’attuazione conducendo esami tematici in cui tutte le parti vengono valutate allo stesso tempo su un articolo specifico della Convenzione.