In un nuovo rapporto, l’organo antiriciclaggio del Consiglio d’Europa (MONEYVAL) fornisce una valutazione completa, alla data della sua visita in Bulgaria nel settembre 2021, del livello di conformità del paese rispetto alle raccomandazioni del Gruppo d’Azione finanziaria internazionale (GAFI). Invita le autorità bulgare a migliorare il quadro normativo e a rafforzare l’applicazione pratica delle misure di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
Il MONEYVAL indica che la Bulgaria ha raggiunto un livello di efficacia moderato per quanto riguarda la valutazione dei rischi di riciclaggio di capitali e di finanziamento del terrorismo, il coordinamento nazionale, le indagini e i procedimenti penali per la repressione del finanziamento del terrorismo, le misure preventive e le sanzioni finanziarie mirate nei confronti del finanziamento del terrorismo, l’attuazione di misure preventive da parte delle istituzioni finanziarie e le professioni di carattere non finanziario (commercialisti, avvocati, notai, fiduciari e prestatori di servizi per le società, casinò e agenti immobiliari), nonché a livello della cooperazione internazionale. La Bulgaria dimostra un basso livello di efficacia nei settori legati all’uso dell’intelligence finanziaria, le indagini e i procedimenti penali contro il riciclaggio di denaro, la confisca di proventi di reato o di beni di valore equivalente, le sanzioni finanziarie mirate per contrastare la diffusione e il finanziamento dell’utilizzo improprio di persone giuridiche e dispositivi giuridici.
Il MONEYVAL si congratula con la Bulgaria per avere effettuato una valutazione nazionale completa dei rischi e nota che il paese dispone, nel complesso, di una comprensione ragionevole dei principali rischi di riciclaggio di capitali, mentre ritiene limitata la comprensione dei rischi di finanziamento del terrorismo. Il rapporto constata che l’assenza di statistiche complete limita la comprensione da parte delle autorità e la loro capacità di reagire ai rischi. Rileva inoltre l’esistenza di problemi a livello della cooperazione interistituzionale tra i servizi di contrasto, ostacolata in particolare dalla carenza dei necessari strumenti tecnici.