In un nuovo rapporto pubblicato oggi, il MONEYVAL invita la Santa Sede (compreso lo Stato della Città del Vaticano) a rafforzare ulteriormente le misure per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. L'organismo antiriciclaggio del Consiglio d'Europa elabora una valutazione completa del livello di conformità del paese alle raccomandazioni del Gruppo d'azione finanziaria Internazionale (GAFI).
Il rapporto indica che le autorità ai vertici della giurisdizione dimostrano generalmente una buona comprensione delle minacce e vulnerabilità a cui sono esposte in materia di riciclaggio di capitali e finanziamento del terrorismo. In effetti, in una serie di settori, la comprensione del rischio è completa e precisa. Tuttavia, i casi nazionali che hanno fatto scattare l’allarme per attività sospette di abuso del sistema da parte di soggetti di medio ed alto livello con incarichi istituzionali al suo interno (insider), per benefici personali o di altro tipo, non sono stati affrontati nell’ambito della valutazione del rischio nazionale.
Il MONEYVAL rileva che le indagini sul riciclaggio di denaro nel periodo preso in esame (fino ad ottobre 2020) sono state prolungate, in parte a causa di risposte tardive fornite dalle controparti straniere alle richieste di assistenza e in parte a causa delle risorse insufficienti sia da parte della magistratura inquirente che delle forze dell’ordine, dove è stata constatata un’insufficiente specializzazione degli investigatori finanziari. Di conseguenza, gli esiti dei procedimenti giudiziari sono stati modesti, con solo due condanne per autoriciclaggio. I recenti sviluppi evidenziati nel rapporto in questo settore sono incoraggianti.
Il rapporto sottolinea ugualmente l’importanza accordata alla confisca dei proventi in quanto obiettivo politico, come illustrato dall’adozione nel 2018 di un solido quadro relativo alle confische non basate sulla condanna, che è stato in seguito utilizzato nell’ambito di un caso di alto profilo. Malgrado il fatto che le autorità competenti stiano rintracciando e sequestrando i proventi in modo efficace, esiste un notevole divario tra gli importi sequestrati e quelli confiscati.
La Santa Sede (compreso lo Stato della Città del Vaticano) dispone di un meccanismo interno che consente di dare attuazione alle sanzioni delle Nazioni Unite senza ritardi ingiustificati. Persistono tuttavia ritardi nel recepimento di tali disposizioni e designazioni nella legislazione nazionale.