Il Consiglio d’Europa si è dimostrato un guardiano essenziale e indispensabile dei diritti umani durante la pandemia da Covid-19. Questa è una delle principali conclusioni di un nuovo rapporto della Segretaria generale sulle azioni del Consiglio d’Europa dalla Riunione ministeriale di Helsinki a maggio 2019 e sulla risposta dell’organizzazione alla pandemia da Covid-19 nel 2020.
“Il sostegno e gli orientamenti basati su valori che abbiamo fornito agli Stati membri nella difesa dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto durante l’emergenza sono un perfetto esempio di multilateralismo e del motivo per cui dobbiamo proteggerlo. In questo senso abbiamo superato la prova di stress”, ha dichiarato la Segretaria generale Marija Pejčinović Burić in un briefing con i giornalisti.
Il rapporto contiene i dettagli sugli orientamenti del Consiglio d’Europa agli Stati membri durante la pandemia, compreso il cosiddetto toolkit concepito per aiutare a garantire che le misure prese dagli Stati membri durante l’emergenza rimanessero proporzionate alla minaccia posta dalla diffusione del virus e fossero limitate nel tempo.
La Segretaria generale ha inoltre sottolineato la necessità di ulteriori riforme. “Desidero rendere il Consiglio d’Europa ancora più forte e più efficace per affrontare le sfide continue e quelle emergenti”, ha dichiarato, sottolineando inoltre l’uguaglianza di genere, la lotta contro il discorso dell’odio e i crimini di odio e l’intelligenza artificiale come priorità dell’organizzazione.