La società montenegrina è caratterizzata da un clima generale di tolleranza, è stato istituito un buon quadro giuridico contro la discriminazione e sono stati compiuti lodevoli progressi nella risoluzione del problema delle persone sfollate che dal Kosovo* sono arrivate in Montenegro alla fine degli anni 1990. Tuttavia, occorrono sforzi urgenti per migliorare la situazione sociale ed economica dei Rom e degli egiziani, compreso l’aumento della frequenza scolastica di queste comunità. Inoltre, l’educazione civica deve essere reintrodotta come materia nel programma obbligatorio ed è necessario adottare altre misure per promuovere la comprensione interculturale nelle scuole.
Queste sono le principali conclusioni del nuovo parere sul Montenegro pubblicato oggi dal Comitato consultivo per la Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali (FCNM) del Consiglio d’Europa. Il parere, che copre il periodo da giugno 2013 a marzo 2019, è stato pubblicato insieme ai commenti del governo (consultare anche il parere nelle lingue albanese e romani e i commenti del governo nelle lingue albanese e romani).
Il Montenegro riconosce le minoranze nazionali albanese, bosniaca, croata, musulmana, rom e serba. Il Comitato del Consiglio d’Europa elogia il Montenegro per il suo “approccio costruttivo e positivo all’applicazione della Convenzione-quadro”. Nota, tuttavia, che il trattamento preferenziale offerto dalla legislazione elettorale alle minoranze nazionali numericamente ridotte per garantirne la rappresentazione politica, in particolare l’abbassamento delle soglie, non è stato esteso ai Rom.
* Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e con il parere della CIG sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo.