In un nuovo rapporto approvato oggi dal Forum Statutario del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa, i due relatori esprimono preoccupazione per la netta tendenza alla ricentralizzazione in Ungheria, per l’assenza di un’effettiva consultazione e per la forte ingerenza del potere centrale nelle funzioni che competono ai comuni.
Il rapporto evidenzia inoltre altre carenze in materia di autonomia locale, quali la mancanza di risorse finanziarie degli enti locali e la loro incapacità di reclutare personale altamente qualificato. “Ci rammarichiamo che non esista in Ungheria una vera e propria autonomia a livello regionale: le contee non dispongono praticamente di competenze significative e non godono di alcuna autonomia finanziaria” ha osservato il co-relatore Marc Cools (Belgio, L, GILD).
D’altra parte, il rapporto esprime soddisfazione per gli aspetti positivi dello status speciale accordato alla città di Budapest. Rileva inoltre che gli enti locali hanno la facoltà di associarsi liberamente per difendere i propri interessi, e che le minoranze nazionali desiderose di preservare e promuovere la loro identità culturale possono istituire autorità locali autonome. “Grazie a tale libertà, le minoranze nazionali possono rappresentare i loro interessi culturali a livello locale e nazionale”, ha aggiunto il co-relatore Jean-Pierre Liouville (Francia, R, SOC/V/DP).
Il Congresso dei poteri locali e regionali esorta le autorità nazionali ungheresi a invertire la “tendenza centralizzatrice”, garantire un processo di consultazione equo ed effettivo, conformemente all’articolo 4.6 della Carta e a limitare l’ingerenza statale. I relatori raccomandano inoltre alle autorità nazionali di assegnare risorse finanziarie sufficienti alle collettività locali, consentendo loro ugualmente di stabilire i tributi locali e di determinarne l’aliquota.