La commissione antidiscriminazione del Consiglio d’Europa, Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI), ha pubblicato oggi nuovi rapporti sulla Danimarca e sulla Serbia. Entrambi i paesi hanno compiuto progressi ma, ciononostante, l’attuazione delle raccomandazioni dell’ECRI lascia molto a desiderare.
In Danimarca, l’ECRI ha accolto con favore il sostegno delle autorità alle organizzazioni della società civile impegnate in ambito di integrazione, la crescente diversità nelle politiche grazie all’assunzione di più funzionari con background di minoranze etniche e i passi intrapresi per affrontare l’emarginazione sociale dei membri della comunità Inuit della Groenlandia. Tuttavia, la mancata conformità alle precedenti raccomandazioni relative ai rifugiati, ovvero, le nuove norme inasprite sul ricongiungimento familiare, rimane una fonte di preoccupazione. Il discorso dell’odio razzista rimane un problema, come anche la mancata attenzione da parte delle autorità rispetto al problema della segregazione scolastica.
In relazione alla Serbia, sono stati notati alcuni miglioramenti nella legislazione e nelle pratiche di contrasto al discorso dell’odio, nonché negli sforzi di riconciliazione con il passato di guerra, la situazione dei Rom e le politiche nei confronti delle persone LGBT. L’ECRI ha inoltre commentato il fatto che la radio e la televisione serbe abbiano riconosciuto il loro ruolo di strumenti di propaganda negli anni ‘90 e che il Parlamento e il Presidente si siano scusati per il massacro di Srebrenica. Tuttavia, l’ECRI deplora il fatto che nessuno di loro abbia esplicitamente riconosciuto questi massacri come genocidio e si rammarica profondamente per i lenti progressi compiuti nel perseguimento e nella condanna dei crimini di guerra. Altri sviluppi negativi individuati sono stati la diffusione del discorso dell’odio nel dibattito pubblico, la violenza contro i Rom e le persone LGBT, nonché il comportamento razzista dei tifosi di calcio. L’ECRI sottolinea il fatto che le autorità devono affrontare il problema e vietare i club di tifosi razzisti.
Inoltre, l’ECRI ha pubblicato quattro conclusioni su Bulgaria, Romania, Slovacchia e Svizzera incentrate su come i paesi hanno attuato le raccomandazioni prioritarie dei precedenti cicli di monitoraggio.