Strasburgo, 19 settembre 2017 – L’organo antidiscriminazione del Consiglio d’Europa, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI), ha pubblicato oggi nuovi rapporti riguardanti la situazione in Ucraina e Montenegro e le conclusioni relative alla Slovenia.
In Ucraina, l’ECRI esprime soddisfazione per le nuove disposizioni legislative per contrastare le discriminazioni, per i progressi compiuti nelle indagini sui reati fomentati dall’odio, per le misure a favore dell’integrazione dei Rom e per la solidarietà nei confronti dei profughi interni (PDI). Costituiscono tuttavia un persistente problema la violenza razzista contro le persone LGBT e i Rom e il dominante discorso dell’odio nei dibattiti politici, ed è necessario migliorare le condizioni di vita dei profughi interni. L’ECRI rileva che la retorica antirussa è stata più che mai presente nel discorso pubblico in questi ultimi tre anni e che il conflitto che ancora imperversa in Ucraina ha avuto effetti negativi sui gruppi vulnerabili in generale. Il rapporto (2011-23/03/2017) non tiene conto della situazione nella Repubblica autonoma di Crimea, né nella città di Sebastopoli o in certe aree delle regioni di Donetsk e Luhansk.
Per quanto riguarda il Montenegro, l’ECRI plaude alle iniziative intraprese dalle autorità per rafforzare la protezione contro i reati fomentati dall’odio, conferire accresciuti poteri all’Ombudsman e migliorare la situazione dei Rom. Ciò nonostante, si constata che le persone LGBT subiscono ancora atti di violenza, che i Rom rimangono a rischio di esclusione sociale e di segregazione e che non si dispone di dati affidabili sui reati ispirati dall’odio.
In Slovenia, le autorità hanno attuato in modo soddisfacente le due raccomandazioni prioritarie formulate dall’ECRI, riguardanti l’istituzione di un organo antidiscriminazione e l’introduzione di un sistema di risarcimento per le persone “cancellate” dai registri di residenza, nonché la regolamentazione del loro status giuridico. Il rapporto rileva tuttavia che la Slovenia non ha ancora applicato la raccomandazione mirante a garantire a tutti i Rom l’accesso all’acqua.