Il Consiglio d’Europa ha appena pubblicato una nuova guida per agevolare l’attuazione del principio in virtù del quale il corpo umano e le sue parti non devono essere, in quanto tali, fonte di profitto.
Il principio del divieto di profitto, previsto nella Convenzione di Oviedo e nel relativo Protocollo addizionale riguardante il trapianto di organi e di tessuti di origine umana, garantisce il rispetto della dignità dell’essere umano. Essenziale nella lotta contro il traffico di organi e tessuti, questo principio proibisce che gli organi e i tessuti siano oggetto di commercio oppure fonte di profitto o di altri vantaggi equiparabili per la persona sulla quale viene effettuato l’espianto a favore di una terza parte, per quest’ultima o per chiunque prenda parte al processo di trapianto.
Questo principio contribuisce inoltre a promuovere la donazione altruistica e a garantire la sicurezza e la qualità delle parti del corpo umano derivanti da una donazione per un sistema di donazione affidabile.
La guida sottolinea che il divieto di profitto non preclude né l’indennizzo per la perdita di profitto dei donatori in vita e il rimborso delle spese mediche, né il risarcimento in caso di danni ingiustificati conseguenti all’espianto di organi, tessuti o cellule.
Elaborata sotto la responsabilità del Comitato di bioetica, la guida è stata inoltre adottata dal Comitato europeo sul trapianto di organi (accordo parziale).