L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) ha deciso che i propri membri non possono essere privati del “diritto di voto, di parola, né del diritto di essere rappresentati in seno all’Assemblea e ai suoi organi e che l’esercizio di tale diritto non può essere sospeso, né ritirato, nell’ambito di una contestazione o di un riesame delle credenziali”.
In una risoluzione, basata su un rapporto di Petra de Sutter (Belgio, SOC), l'Assemblea ha dichiarato che questa precisazione del proprio Regolamento mira a “garantire il rispetto del diritto e degli obblighi degli Stati di essere rappresentati e di partecipare ai due organi statutari del Consiglio d’Europa”.
Nel citare il “contesto eccezionale” di una recente decisione del Comitato dei Ministri, l’Assemblea ha inoltre deciso, in deroga al proprio Regolamento, di invitare i parlamentari degli Stati membri del Consiglio d’Europa “che non sono rappresentati da una delegazione all’Assemblea”, a presentare le loro credenziali nel corso della sessione di giugno 2019. Di norma, le credenziali possono essere presentate unicamente all’apertura della sessione ordinaria di gennaio.