L’APCE ha invitato le autorità russe a “riaprire e proseguire” la loro inchiesta sull’assassinio del leader dell’opposizione Boris Nemtsov, elencando una serie di “gravi preoccupazioni” circa la sua indipendenza ed efficacia.
L’Assemblea, nell’approvare all’unanimità un rapporto di Emanuelis Zingeris (Lituania, PPE/DC), ha concluso che “non sono stati esaminati tutti gli aspetti rilevanti del caso e non è stata rivelata l’intera verità”. Ha menzionato, in particolare:
- l’impossibilità di identificare e localizzare eventuali prove video, anche da parte del Servizio di protezione federale della Russia, che è responsabile della sicurezza del Cremlino;
- la mancanza di interrogatori a potenziali testimoni, compresi quelli che si trovavano sul ponte al momento della sparatoria e i conducenti dei veicoli noti;
- “diverse irregolarità, incoerenze e incongruenze” nelle prove forensi relative ai proiettili e ai bossoli raccolti, e in merito alle ferite di Nemstov;
- “incoerenze e contraddizioni significative” nelle deposizioni di diversi testimoni chiave;
- una serie di irregolarità riguardanti lo svolgimento del processo e la ricusazione dei giurati per ragioni illegittime o insufficienti.