L’APCE ha chiesto all’Azerbaigian di “assicurare un clima di fiducia e condizioni materiali soddisfacenti” per consentire agli armeni del Nagorno-Karabakh di tornare nella loro patria, comprese misure attive per rassicurarli e incoraggiarli a farlo.
In una risoluzione basata su un rapporto di Domagoj Hajduković (Croazia, SOC) a seguito di un dibattito d’urgenza, l’Assemblea esprime rammarico per “l’incapacità persistente e di lunga data delle autorità azerbaigiane di rassicurare la popolazione armena di questa regione in merito alla sua sicurezza e al pieno rispetto dei suoi diritti”.
La quasi totalità della popolazione armena della regione ha lasciato la sua patria ancestrale ed è fuggita in Armenia “in preda alla minaccia di un’estinzione fisica, della politica di odio contro gli armeni condotta da tempo in Azerbaigian e dell’incertezza relativa al trattamento che viene loro riservato da parte delle autorità azerbaigiane”, hanno sottolineato i parlamentari.
“Non è troppo tardi per l’Azerbaigian per porre rimedio alla situazione e dimostrare la sua buona volontà”, hanno dichiarato i parlamentari, notando le promesse dell’Azerbaigian di garantire i diritti e le libertà dei residenti armeni e le sue intenzioni riguardanti la reintegrazione degli stessi.
L’Assemblea ha inoltre dichiarato che l’esodo massiccio della quasi totalità della popolazione armena di questa regione dà luogo ad “accuse e sospetti ragionevoli di pulizia etnica”. Notando le ferme dichiarazioni dell’Azerbaigian che respingono tali accuse e sospetti, l’Assemblea ha chiesto alle autorità di “fare tutto il possibile per dimostrare, con i fatti e con le parole, che non è così”.