L’Assemblea ha oggi auspicato l’adozione di una serie di misure volte a porre fine al sessismo e alle molestie sessuali nella politica, parlamenti inclusi. Queste raccomandazioni sono rivolte ai parlamenti nazionali, ma anche ai partiti politici e ai governi.
Si focalizzano sulla sensibilizzazione a questo fenomeno (sottovalutato sebbene diffuso e sistematico) attraverso sondaggi e dibattiti pubblici, così come sull’introduzione di efficaci procedure e meccanismi di reclamo nei parlamenti che prevedano sanzioni efficaci e proporzionali alla gravità dei fatti e che siano accessibili sia ai parlamentari sia al personale. Anche la raccolta di dati, il monitoraggio e la ricerca in questo ambito dovrebbero essere intensificati.
Seguendo le proposte della relatrice, Thorhildur Sunna Ævarsdóttir (Islanda, SOC), l’Assemblea ha anche chiesto la modifica del suo codice di condotta per introdurre un esplicito divieto di sessismo, molestie sessuali e violenze sessuali, nonché un riferimento alla tutela della dignità.
Mentre la portata del problema della violenza contro le donne in politica ha cominciato solo recentemente ad essere compresa – come parte del movimento #MeToo e in seguito a uno studio congiunto UIP/APCE – tutti i parlamenti sono invitati ad aderire all’iniziativa #NonNelMioParlamento e a sostenerla.