In una serie di tre risoluzioni, adottate oggi dopo un dibattito congiunto a Strasburgo, l’APCE ha definito le sue proposte per processare Vladimir Putin e i suoi generali per l’aggressione contro l’Ucraina, rafforzare le sanzioni contro la Russia e contrastare i tentativi di “cancellare” l’identità culturale ucraina.
Approvando una risoluzione e una raccomandazione basate su un rapporto di Davor Ivo Stier (Croazia, PPE/DC), l’Assemblea ha affermato che un tribunale speciale, istituito dall’accordo tra il Consiglio d’Europa e l’Ucraina e sostenuto da un accordo parziale allargato aperto agli Stati non membri e ad altre organizzazioni internazionali, rappresenta ora “la migliore opzione praticabile, in termini di basi giuridiche e legittimità politica” per processare i leader politici e militari russi per il reato di aggressione.
“Non può esserci pace senza responsabilità”, hanno dichiarato i parlamentari, invitando il gruppo di lavoro a “mantenere lo slancio” verso un tribunale, ringraziando i Paesi Bassi per essersi offerti di ospitarlo all’Aia ed esortando gli Stati e altre organizzazioni internazionali a partecipare.
L’Assemblea ha inoltre esortato nuovamente la confisca e la ridestinazione dei beni statali russi, in vista del loro trasferimento a un fondo di risarcimento internazionale per l’Ucraina.
In una risoluzione separata basata su un rapporto di Yelyzaveta Yasko (Ucraina, PPE), l’Assemblea ha avanzato proposte per eliminare “lacune e scappatoie” nelle sanzioni esistenti contro la Russia, come l’elenco e la messa al bando delle navi delle “flotte ombra”, aumentando i controlli sulle esportazioni e ritenendo le società madri responsabili delle azioni delle loro consociate.
In una terza risoluzione, basata su un rapporto di Yevheniia Kravchuk (Ucraina, ALDE), l’Assemblea ha condannato i sistematici sforzi della Russia volti a “cancellare” l’identità culturale ucraina, come la "russificazione" dei bambini, la riscrittura dei libri di testo di storia, l’eliminazione degli archivi e la distruzione del patrimonio culturale. Sono “crimini di guerra e crimini contro l’umanità”, hanno dichiarato i parlamentari, sottolineando la necessità di risarcimenti completi al momento opportuno.
Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Michael O’Flaherty, rivolgendosi per la prima volta all’APCE nel quadro del dibattito, ha indicato cinque priorità per la difesa dei diritti umani degli ucraini.
Risoluzione adottata 2556 (2024)
Risoluzione adottata 2257 (2024)
Risoluzione adottata 2558 (2024)
Raccomandazione adottata 2279 (2024)
Racomandazione adottata 2280 (2024)