A seguito del recente conflitto tra l’Armenia e l’Azerbaigian o conflitto del Nagorno-Karabakh, l’APCE ha formulato una serie di raccomandazioni rivolte a entrambi i paesi per affrontare le conseguenze umanitarie a breve e lungo termine e avanzare verso un processo di pace e riconciliazione.
Approvando una risoluzione e una raccomandazione sulla base di un rapporto di Paul Gavan (Irlanda, UEL), recatosi in entrambi i paesi, l’Assemblea ha espresso “preoccupazione per le numerose accuse di reati, reati di guerra e altri atti illeciti”, durante la guerra di sei settimane, elencando quelli più gravi. Ha chiesto ai due paesi di “condurre indagini approfondite sulle accuse formulate e consegnare alla giustizia chiunque, anche al livello di comando, sia ritenuto responsabile”, nonché collaborare pienamente con la Corte europea dei diritti dell’uomo sulle denunce presentate contro tali persone. “A meno che non vi siano responsabilità o una forma di verità o riconciliazione, queste accuse avveleneranno le relazioni tra i due paesi per generazioni e le conseguenze del conflitto persisteranno”, hanno sottolineato i parlamentari.
Pur accogliendo con favore il recente rilascio da parte dell’Azerbaigian di 15 armeni il 12 giugno 2021 e il rilascio di altre 15 persone il 3 luglio 2021, per un totale di oltre 100 persone rimpatriate, l’Assemblea ha inoltre chiesto alle autorità azerbaigiane di rilasciare tutte le persone ancora detenute e ricondurle quanto prima in Armenia.
L’Assemblea ha deplorato il fatto che, dal cessate il fuoco di novembre, 159 azerbaigiani e 5 armeni siano stati uccisi o feriti da mine e ha chiesto all’Armenia di “consegnare quanto prima tutte le mappe delle mine in suo possesso”. Alla luce di vari incidenti verificatisi al confine da maggio 2021, i parlamentari hanno esortato le due parti a ridurre le tensioni e a negoziare un processo di demarcazione dei confini.
In relazione alle persone sfollate, l’Assemblea ha chiesto alla comunità internazionale di continuare a sostenere l’Armenia e l’Azerbaigian e ha incoraggiato entrambi i paesi a servirsi al meglio dell’esperienza del Consiglio d’Europa.
Questo lungo conflitto ha avuto un impatto “catastrofico” sul patrimonio culturale e sui beni della regione, ha sottolineato l’Assemblea. Inoltre, ha raccomandato ai due paesi di prendere delle misure per lottare contro il discorso e i reati di odio, anche attraverso l’adozione di una legislazione adeguata con l’aiuto del Consiglio d’Europa.