Durante una votazione, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE) ha deciso di aprire una procedura di monitoraggio nei confronti della Polonia per quanto riguarda il funzionamento delle sue istituzioni democratiche e lo Stato di diritto, affermando in una risoluzione che le recenti riforme "compromettono seriamente l'indipendenza della magistratura e la preminenza del diritto".
La Polonia si unisce ad altri dieci Stati membri del Consiglio d'Europa che sono attualmente sottoposti a un monitoraggio completo, un processo che comprende visite regolari di due relatori dell’APCE, un dialogo continuo con le autorità e valutazioni periodiche del rispetto degli obblighi e degli impegni di uno Stato membro nei confronti del Consiglio d'Europa.
In una risoluzione, sulla base di un rapporto di Azadeh Rojhan Gustafsson (Svezia, SOC) e Pieter Omtzigt (Paesi Bassi, PPE/CD) - adottata con 140 voti a favore, 37 contrari e 1 astensione - l'Assemblea ha affermato che le riforme del sistema giudiziario in Polonia "compromettono gravemente e costituiscono una seria minaccia per l'indipendenza della magistratura e lo Stato di diritto" e dovrebbero essere riviste per renderle conformi alle raccomandazioni del Consiglio d'Europa.