Indietro L'APCE rivede il suo codice di condotta in risposta alle accuse di corruzione

L'APCE rivede il suo codice di condotta in risposta alle accuse di corruzione

In risposta alle accuse di corruzione tra le sue fila, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha adottato all’unanimità un codice di condotta per i suoi membri rivisto in modo approfondito, con l’obiettivo di “ristabilire la fiducia del pubblico” rispetto alla sua attività.

Approvando un rapporto di Ian Liddell-Grainger (Regno Unito, CE), l’Assemblea ha dichiarato che alla luce delle recenti accuse di corruzione e di fronte al rischio di “assistere a un danno irreversibile alla propria reputazione”, era necessario un “quadro di integrità solido e coerente” per prevenire qualsiasi futuro comportamento corruttivo. Le nuove regole prevedono la rapida apertura di indagini eque sulle accuse di violazione delle norme deontologiche da parte dei membri, comprese le violazioni rivelate da fonti esterne, nonché sanzioni più severe in caso di comportamenti scorretti.

I membri devono ora impegnarsi a non “promettere, concedere, sollecitare o accettare” remunerazioni, indennità o gratificazioni nell’esercizio delle loro funzioni e devono dichiarare i loro interessi all’apertura di ogni sessione. Al fine di accrescere la trasparenza, queste dichiarazioni di interessi devono ora essere pubblicate online. Il codice contiene inoltre disposizioni volte a garantire che i relatori e gli osservatori delle elezioni dichiarino ogni conflitto di interessi.

Sessione dell'Assemblea parlamentare Strasburgo 10 ottobre 2017
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