Dalla sua entrata in vigore in Polonia nel 2009, la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie si applica alle seguenti lingue: armeno, bielorusso, ceco, tedesco, karaim, casciubo, lemco, lituano, romani, russo, slovacco, tataro, ucraino e yiddish. In un nuovo rapporto, il Comitato di Esperti, che valuta gli atti giuridici, i regolamenti e le prassi in vigore nei vari Stati per quanto riguarda le loro lingue regionali o minoritarie, ha constatato che la situazione di queste lingue varia notevolmente e che la scelta fatta dalla Polonia di applicare gli stessi impegni all’insieme di tali lingue solleva problemi per l’attuazione della Carta.
Secondo il rapporto, malgrado l’esistenza di un quadro giuridico e il sostegno finanziario fornito dalle autorità nei settori dell’istruzione, dei media o della cultura, si rivelerebbe necessario un approccio maggiormente proattivo e strutturato per garantire l’attuazione delle disposizioni che sono state ratificate. Sarebbe opportuno elaborare una strategia relativa all’applicazione della Carta per ciascuna delle lingue, conformemente agli impegni ratificati e alle raccomandazioni elaborate a seguito del monitoraggio, in collaborazione con i locutori delle diverse lingue. L’insegnamento nelle lingue regionali o minoritarie, come previsto negli impegni ratificati, resta raro e il modello più diffuso rimane l’insegnamento della lingua unicamente come materia scolastica. È stato predisposto un sistema di sovvenzioni generose da parte delle autorità nazionali agli enti locali per sostenere l’insegnamento delle lingue regionali o minoritarie; tuttavia, il modo in cui è stato previsto e attuato deve essere adeguato, per garantire maggiore trasparenza ed efficacia. Restano inoltre preoccupanti i problemi legati alla fornitura di manuali scolastici e alla formazione degli insegnanti.
Occorrerebbero ulteriori misure nel settore dei media, in cui resta ancora una sfida la realizzazione del progetto ambizioso di creare un canale radiofonico e televisivo pubblico per ciascuna lingua. I programmi nelle lingue regionali o minoritarie sono infatti diffusi soltanto in alcune di esse.
Questo terzo rapporto di valutazione del Comitato di esperti è basato sulla situazione politica e giuridica prevalente al momento della visita effettuata dal Comitato di esperti in Polonia nel giugno 2021.