Oggi, la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, ha reso pubblico un rapporto sulla visita in Polonia effettuata dall’11 al 15 marzo 2019. Il rapporto si concentra sull’indipendenza di magistrati e procuratori, sui diritti sessuali e riproduttivi delle donne, sulla parità di genere e la violenza domestica.
La Commissaria ritiene che l’ampia riforma giudiziaria condotta in Polonia abbia avuto un forte impatto sul funzionamento e sull’indipendenza del sistema giudiziario del paese, interessando soprattutto i suoi elementi chiave. La riforma, accompagnata da una campagna pubblica polarizzante per screditare i giudici, è stata contestata sia dai professionisti del diritto sia dal pubblico in generale. “Spetta ai rappresentanti del potere esecutivo e legislativo rispettare l’indipendenza della magistratura ed evitare di incrinare la fiducia dei cittadini nella giustizia”, ha dichiarato la Commissaria, aggiungendo che “le autorità polacche dovrebbero dimostrare senso di responsabilità e dare l’esempio nel loro dibattito pubblico”. Mijatović raccomanda inoltre di sottoporre qualsiasi disposizione legislativa relativa alla riforma giudiziaria a consultazioni approfondite con magistrati e altri attori pertinenti. “Migliorare la transparenza o l’efficienza del sistema giudiziario non può essere un obiettivo perseguito a spese dell’indipendenza della giustizia”, ha concluso la Commissaria.