In un rapporto pubblicato oggi, il Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA) esorta le autorità portoghesi a migliorare l’identificazione e la tutela dei minori vittime della tratta.
Il secondo rapporto del GRETA sull’attuazione da parte del Portogallo della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani accoglie con favore i progressi compiuti in diversi campi sin dal 2013. Il quadro giuridico è stato rafforzato, ad esempio, dalla riforma del Codice penale, che ora configura come reato la tratta di esseri umani ai fini di accattonaggio e lo sfruttamento di attività criminali.
Il rapporto elogia inoltre iniziative come la creazione di una rete di sostegno alle vittime della tratta, che potenzia il coordinamento e la condivisione di informazioni tra le autorità e le ONG, come anche la creazione di un’unità specializzata contro la tratta all’interno del Servizio dell’immigrazione e delle frontiere. Inoltre, sono stati compiuti sforzi notevoli per formare i professionisti interessati, in particolare gli agenti della polizia di frontiera, che hanno consentito una migliore individuazione delle presunte vittime.
Tra gli altri progressi compiuti, figurano l’apertura di due ulteriori centri di accoglienza per le vittime della tratta, di cui uno riservato alle vittime di sesso maschile, e la creazione in tutto il paese di ulteriori squadre multidisciplinari che contribuiscono all’identificazione delle vittime della tratta e forniscono sostegno a queste persone.