Il Presidente dell’APCE Tiny Kox ha ribadito che l’Assemblea parlamentare farà tutto ciò che è in suo potere per assicurare il riconoscimento delle responsabilità dei reati commessi durante l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, dichiarando: “Giustizia sarà fatta, a qualunque costo”. Parlando in teleconferenza durante il Vertice internazionale di Bucha, organizzato per segnare un anno dalla liberazione della città ucraina dove sono emerse prove di brutali crimini di guerra da parte della Russia, il Presidente ha esortato gli Stati e le organizzazioni, tra cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a sostenere la creazione di un tribunale penale ad hoc per perseguire i leader russi per il reato di aggressione.
L’APCE è stata la prima organizzazione internazionale a chiedere la creazione di un tribunale di questo tipo, ha sottolineato Kox, e da allora ha presentato all’unanimità un piano concreto per perseguire all’Aia i leader politici e militari russi e bielorussi che hanno “pianificato, preparato, iniziato o eseguito” la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. “Senza la loro decisione di scatenare questa guerra di aggressione, le atrocità che ne derivano, come anche la morte, la distruzione e i danni risultanti dalla guerra, non si sarebbero verificati”, ha dichiarato il Presidente.
Allo stesso tempo, il Consiglio d’Europa lavorava intensamente anche per stabilire un registro speciale “per riportare e documentare le prove e le richieste di risarcimento di danni, perdite o lesioni causati dall’aggressione russa contro l’Ucraina”, come passo verso un meccanismo per risarcire gli ucraini per tali danni. Il perseguimento di tutti i responsabili dei reati, “dal soldato, il comandante e il finanziatore, fino al Presidente, il governo e il parlamento dello Stato aggressore”, è stata una promessa solenne della comunità internazionale, ha concluso.