"È indispensabile che la Turchia e l'Europa basino sulla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) e sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo le garanzie giurisdizionali di cui devono beneficiare tutte le persone licenziate o attualmente in carcere.
La Commissione che sarà istituita in Turchia per esaminare i casi relativi alle persone licenziate, alle organizzazioni, le scuole e le agenzie di stampa chiuse, e ai beni privati confiscati, deve lavorare in modo indipendente e fare riferimento alla CEDU.
Spetterà alla Corte europea dei diritti dell'uomo decidere, qualora riceva ricorsi, se si è trattato di un rimedio interno efficace. I casi dei giornalisti e dei parlamentari in custodia cautelare saranno trattati dalle giurisdizioni turche competenti. Tuttavia, anche queste persone hanno il diritto di adire la Corte europea dei diritti dell’uomo, che esaminerà se le giurisdizioni turche si siano pronunciate conformemente alla CEDU.
Per questi individui la situazione è critica, poiché molti si trovano in custodia cautelare da diversi mesi.
Se i loro casi non saranno trattati a breve dalla Corte Costituzionale turca, la Corte europea valuterà se si tratta di un rimedio interno effettivo, e inizierà l'esame dei loro ricorsi”.
Si consulti anche:
La Turchia e il Consiglio d'Europa