Il Comitato del Consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) ha pubblicato un rapporto sulla visita periodica in Svizzera effettuata dal 22 marzo al 1° aprile 2021 per esaminare la situazione delle persone private della libertà nelle carceri, negli istituti di polizia, negli istituti psichiatrici e in alcune strutture per cittadini stranieri in sette diversi cantoni della Confederazione. Il rapporto evidenzia le buone pratiche ma anche persistenti problemi soprattutto nella Svizzera romanda (vedere il riepilogo del rapporto in francese e in tedesco).
Per quanto riguarda le forze dell’ordine, il CPT ha ricevuto una serie di denunce di utilizzo eccessivo della forza da parte dei funzionari di polizia e raccomanda di potenziare le azioni per prevenire le violenze da parte della polizia. In relazione alle persone in custodia preventiva o che stanno scontando una pena detentiva, il CPT non ha ricevuto nessuna denuncia di maltrattamenti fisici da parte del personale penitenziario negli istituti visitati.
Tuttavia, il sovraffollamento delle carceri rimane un grave problema nella Svizzera romanda. Questo porta a condizioni materiali deplorevoli sia per i detenuti sia per il personale carcerario e ha un impatto negativo sul tipo di regime di attività offerto. Inoltre, la situazione in termini di regime di attività non è migliorata per la maggior parte delle persone in custodia preventiva, che spesso trascorrono ancora più di 23 ore al giorno nella propria cella. Nel cantone di Zurigo, invece, gli adulti in custodia preventiva possono ora beneficiare di un regime adeguato e di alcune attività occupazionali e tempo di associazione. Questo esempio dovrebbe essere seguito.
Nella loro risposta al rapporto (in francese, tedesco e italiano), le autorità svizzere forniscono informazioni dettagliate sulle raccomandazioni formulate dal CPT.