In un parere pubblicato oggi, il Comitato consultivo della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa per la protezione delle minoranze nazionali (FCNM) afferma che non si sono prodotti cambiamenti importanti dal 2012.
Sebbene il bilinguismo sia maggiormente accettato e si registrino miglioramenti in ambito di accesso equo all’istruzione per l’istruzione nelle lingue minoritarie, questi progressi riguardano solo alcune parti del paese. Il sistema avanzato austriaco per l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue minoritarie in Carinzia e Burgenland, ad esempio, compreso l’insegnamento bilingue, non è stato eguagliato per le minoranze nazionali in altre regioni o a Vienna. L’accesso ai diritti delle persone appartenenti alle minoranze croata del Burgenland, slovena, ungherese, ceca, slovacca e quella dei Rom “varia ancora in modo significativo” da regione a regione, a causa del mancato completamento della riforma della legge sulle minoranze nazionali.
Gli esperti riportano inoltre una persistente discriminazione contro i Rom del paese, sia nell’istruzione che nell’impiego, e chiedono alle autorità di potenziare i loro sforzi per promuovere pari opportunità nell’accesso all’educazione e al mercato del lavoro.
Il testo del parere è stato pubblicato insieme ai commenti del governo..