Cinque Stati hanno firmato oggi un nuovo Protocollo volto a modernizzare e migliorare il quadro giuridico europeo in materia di trasferimento delle persone condannate.
Austria, Bulgaria, Lussemburgo, Norvegia e Svizzera sono stati tra i primi a firmare questo nuovo trattato che modifica il Protocollo addizionale alla Convenzione sul trasferimento delle persone condannate, prendendo in considerazione l’evoluzione nella cooperazione internazionale in tale ambito rispetto al momento della sua entrata in vigore a giugno 2000.
Il trattato è stato aperto alla firma durante una cerimonia svoltasi a Strasburgo in presenza della Vice Segretario generale del Consiglio d’Europa Gabriella Battaini-Dragoni.
Lo scopo del Protocollo addizionale è fornire regole applicabili al trasferimento dell’esecuzione della pena laddove una persona condannata abbia lasciato lo Stato in cui la condanna è stata pronunciata prima di aver completato l’esecuzione della pena e si trovi nello Stato di sua nazionalità.
Il protocollo stabilisce inoltre le regole che si applicherebbero per le persone condannate soggette a espulsione o deportazione dopo aver scontato le loro condanne. Il trattato mira a promuovere questo tipo di trasferimenti sostenendo che ciò può favorire il reinserimento di queste persone poiché, dopo aver scontato la loro pena, non avrebbero più il permesso di rimanere nel paese di condanna. La decisione potrebbe essere presa da entrambi gli Stati, dopo consultazione della persona condannata.