Il 20 giugno, la Giornata mondiale dei rifugiati getterà luce sulle grandi difficoltà che affrontano i rifugiati. Rendo omaggio alla resilienza dei rifugiati e chiedo nuovamente di proteggere queste persone e di difendere i loro diritti”, ha dichiarato oggi la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, in vista della Giornata mondiale dei rifugiati. “Troppo spesso, ulteriori prove vengono deliberatamente inflitte ai rifugiati dai numerosi Stati ai quali si rivolgono per ottenere protezione, compresa l’Europa. Questo è inumano e deve finire.
I governi dovrebbero iniziare ad affrontare le violazioni più evidenti dei diritti dei rifugiati. I respingimenti, ad esempio, diventano normali e vengono eseguiti in modo sempre più violento in tutta Europa. La pratica illegale dei respingimenti non solo priva i migranti della possibilità di richiedere asilo, ma erode anche le basi del diritto internazionale in materia di diritti umani che protegge i rifugiati.
Troppo spesso, i governi europei giustificano i respingimenti invocando una volontà condivisa di “proteggere i confini europei”. Non è raro che gli altri governi rimangano in silenzio quando emergono prove credibili di respingimenti. Ancora peggio, alcuni responsabili di governo tollerano o addirittura approvano i metodi forti di controllo alle frontiere impiegati dai loro omologhi in altri paesi. In questo modo, i governi europei legittimano azioni che non solo violano i diritti umani e la dignità delle persone respinte, ma compromettono anche i valori e i principi su cui si fonda l’Europa.
I respingimenti e la violenza ai confini infrangono i diritti dei rifugiati e dei migranti, ma anche quelli dei cittadini degli Stati europei. Quando la polizia o altre forze dell’ordine possono agire impunemente in modo illegale e violento, la loro responsabilità viene erosa e la protezione di tutti i cittadini potrebbe essere compromessa. L’impunità di atti illegali commessi dalla polizia è una negazione del principio di uguaglianza nel diritto e nella dignità di tutti i cittadini e mina in profondità la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dello Stato.
Chiedo pertanto a tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa di rispettare i loro obblighi nei confronti dei rifugiati ponendo fine ai respingimenti e alla violenza ai loro confini e di chiedere conto agli altri Stati in caso di mancata protezione dei rifugiati e dei loro diritti. Chiedo inoltre agli Stati membri di garantire che le loro Istituzioni nazionali dei diritti umani abbiano la capacità di monitorare e riferire la situazione dei rifugiati e dei migranti alle frontiere e li esorto ad attuare le raccomandazioni di tali istituzioni. È inoltre cruciale condurre indagini efficienti su tutte le accuse di violenza o incidenti di razzismo, in particolare quando sono coinvolte le forze dell’ordine.
La protezione dei diritti umani e della dignità dei rifugiati non è un’opzione, ma è un obbligo morale e giuridico che tutti gli Stati membri devono rispettare”.