“Malgrado le riforme intraprese fino ad oggi, occorrono ulteriori sforzi costanti per porre rimedio alle lacune del settore della giustizia, rafforzare l’efficacia e l’imparzialità della magistratura e ripristinare la fiducia dell’opinione pubblica. Sono stato invece d’altra parte incoraggiato nell’apprendere i progressi compiuti nell’elaborazione del quadro giuridico e la crescente sensibilizzazione sulla necessità di combattere la violenza domestica e promuovere l’uguaglianza di genere”, ha affermato Nils Muižnieks, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa a conclusione della sua visita di cinque giorni nella Repubblica di Moldova.
Pur apprezzando gli sforzi di riforma delle attività del pubblico ministero, compreso mediante l’approvazione di una nuova disposizione legislativa, il Commissario ha espresso preoccupazione per le segnalazioni persistenti di influenze esercitate dai pubblici ministeri nei procedimenti giudiziari e di casi di intimidazione e di vessazione degli avvocati. “Il diritto a un equo processo è un diritto umano fondamentale e occorre a tal fine rispettare il principio della parità delle armi. Le persone indagate per la commissione di un reato hanno diritto alla presunzione di innocenza e a una difesa legale di qualità”. Numerosi interlocutori, tra cui alti funzionari incontrati dal Commissario, hanno riconosciuto che un certo numero di annose questioni relative al potere giudiziario devono ancora essere affrontate in modo efficace, compreso l’uso eccessivo della custodia cautelare, che la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo ha individuato tra i problemi principali riguardanti la Repubblica di Moldova.