Il Gruppo di esperti del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani (GRETA) ha esortato la Romania a garantire che i reati legati alla tratta siano puniti con sanzioni efficaci e dissuasive e che le vittime abbiano accesso al risarcimento.
In un nuovo rapporto, che valuta l'accesso alla giustizia e i rimedi efficaci per le vittime della tratta di esseri umani, il GRETA constata che la Romania ha continuato a sviluppare il quadro legislativo e politico per combattere questo fenomeno. Il Codice penale è stato modificato nel 2020 per aumentare la pena minima per la tratta di minori e le autorità hanno adottato una nuova strategia nazionale anti-tratta per il periodo 2018-2022.
Pur accogliendo con favore il fatto che il Ministro della Giustizia abbia chiesto al Procuratore generale di dare priorità alla lotta contro la tratta degli esseri umani, il GRETA nota che un numero significativo di sentenze sono sospese, e che l'utilizzo del patteggiamento o di accordi simili permette ai criminali di beneficiare di una riduzione della pena. Il GRETA ritiene che le procedure di patteggiamento dovrebbero essere utilizzate solo eccezionalmente nei casi di tratta e che tali reati dovrebbero essere soggetti a sanzioni proporzionate e dissuasive.
La Romania è ancora principalmente un paese di origine dele vittime della tratta di esseri umani. Germania, Italia, Spagna e Regno Unito sono i principali paesi di destinazione. Il numero di vittime identificate dalle autorità rumene è diminuito nel corso degli anni. Durante il periodo coperto dal rapporto (dal 2016 al 2019), sono state identificate in totale di 2.613 vittime. Tre su quattro erano donne e la metà bambini; lo sfruttamento sessuale rimane lo scopo più comune della tratta.