Indietro San Marino, Spagna e Svezia: nuovi rapporti pubblicati dall’organismo antidiscriminazione

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Secondo il nuovo rapporto della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) pubblicato oggi, San Marino ha compiuto progressi sull’accesso alla naturalizzazione, sulla criminalizzazione della discriminazione per motivi legati all’identità di genere, e sulla raccolta di dati. Tuttavia, San Marino non dispone ancora di una legislazione penale che vieti la discriminazione fondata sulla lingua o sul colore della pelle, né di un organismo indipendente per la lotta contro la discriminazione. I cittadini stranieri residenti nel paese non hanno il diritto di voto attivo o passivo alle elezioni amministrative; i cittadini italiani residenti da lungo tempo a San Marino che non intendano rinunciare alla nazionalità italiana non possono acquisire la cittadinanza sammarinese; e non esiste nessuna forma di riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. L’ECRI raccomanda, in via prioritaria, di concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative ai residenti stranieri, e di avviare il procedimento per l’adozione di una normativa che disciplini le unioni tra persone dello stesso sesso.

La Spagna dovrebbe istituire un forte organismo di promozione dell’uguaglianza, adottare una nuova normativa organica antidiscriminazione e migliorare l'istruzione dei bambini Rom e migranti, afferma il rapporto di monitoraggio dell'ECRI. Malgrado i progressi compiuti in materia di ricollocamento e di istruzione dei Rom, solo il 45% dei bambini Rom ha completato la scuola dell’obbligo e le misure di ricollocamento hanno contribuito a creare una segregazione residenziale e scolastica. Le autorità dovrebbero intensificare gli sforzi per aiutare i migranti a trovare un’occupazione e affrontare il problema dell’elevato tasso di abbandono scolastico tra i bambini immigrati extracomunitari. Il discorso di incitamento all’odio, in particolare contro Musulmani, Rom e persone LGTB ha subito un’impennata su Internet e sui social media, e si constata che gli sforzi compiuti per contrastarlo non sono sufficienti. Il rapporto nota con favore il clima generale di apertura nei confronti delle persone LGBT in Spagna, i miglioramenti ottenuti nella registrazione dei crimini motivati dall’odio e nel loro contrasto, tra cui lo scioglimento di due organizzazioni razziste, plaude al lavoro svolto dai centri di assistenza per le vittime di discriminazione razziale, ma deplora la scarsa indipendenza e l’inattività dell’attuale organismo incaricato della promozione dell’uguaglianza.

Il discorso di incitamento all’odio razzista e xenofobo è in aumento in Svezia, malgrado i notevoli sforzi preventivi, ha constatato l'ECRI. Tra gli sviluppi positivi registrati nel paese figurano il sostegno statale per combattere il razzismo e la xenofobia, per integrare il numero straordinariamente elevato di rifugiati giunti nel 2015 e facilitarne l’accesso al mercato del lavoro e all’alloggio. Permangono tuttavia alcune lacune giuridiche: l’ordinamento nazionale non prevede ancora il divieto del negazionismo, della banalizzazione, giustificazione o dell’apologia del genocidio e dei crimini contro l’umanità; non è considerato reato il fatto di istituire e dirigere dei gruppi che promuovano il razzismo; la legislazione in vigore non vieta la discriminazione fondata sulla lingua; non è entrata in vigore nessuna legge che preveda di ritirare i finanziamenti pubblici ai partiti di stampo razzista e di sciogliere tali associazioni. Sono in aumento i discorsi razzisti e xenofobi, essenzialmente diretti contro migranti, musulmani, neri e rom. Le raccomandazioni prioritarie rivolte dall’ECRI alle autorità svedesi riguardano il conferimento di poteri e competenze adeguate all’Ombudsman per condurre indagini sulle discriminazioni da parte di tutte le autorità pubbliche, compresi gli organi giudiziari e di polizia e il rafforzamento del programma di inserimento per i rifugiati, per aiutarli a trovare un lavoro.

Oltre ai rapporti relativi ai tre paesi, sono state pubblicate le conclusioni sull’attuazione delle raccomandazioni specifiche prioritarie rivolte due anni fa a Grecia e Norvegia.

Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) Strasburgo 27 febbraio 2018
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