La Segretaria generale del Consiglio d'Europa, Marija Pejčinović Burić, ha chiesto una maggiore cooperazione multilaterale tra gli Stati membri dell'Organizzazione per trarre insegnamento dalla crisi pandemica e migliorare la capacità di preparazione per affrontare le problematiche legate alla salute sulla base di principi comuni e migliori pratiche.
L'iniziativa è stata presentata in seno al Comitato dei Ministri a tutti i 47 Stati membri del Consiglio d'Europa e fa seguito ai precedenti interventi della Segretaria generale in risposta alla crisi.
"La pandemia di COVID-19 sta avendo dure ripercussioni sui nostri sistemi sanitari. Anticipare le sfide e valutare le capacità necessarie richiede una gestione efficiente in linea con i principi etici e il rispetto della dignità umana", ha dichiarato la Segretaria generale.
Ha esortato gli Stati membri ad impegnarsi in un nuovo progetto di cooperazione multilaterale che sarà lanciato dal Consiglio d'Europa. Le attività di cooperazione saranno condotte sul campo per individuare le questioni più urgenti e le soluzioni più efficaci.
"Il virus continua a distruggere vite umane. Dovremmo fare il possibile per fermarlo, ma anche per evitare che annienti i nostri valori e principi". La solidarietà e le risposte multilaterali sono essenziali per affrontare la crisi attuale", ha sottolineato Marija Pejčinović Burić. "È qui che vedo il vero valore aggiunto della nostra Organizzazione", ha concluso.
L'azione proposta intende promuovere e sviluppare ulteriormente le norme comuni europee sancite dalle convenzioni del Consiglio d'Europa, tra cui la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, la Carta sociale europea, la Convenzione sui diritti dell'uomo e la biomedicina ("Convenzione di Oviedo"), la Convenzione relativa all'elaborazione di una farmacopea europea e la Convenzione sulla contraffazione dei prodotti sanitari e reati affini che rappresentano una minaccia per la salute pubblica ("Convenzione MEDICRIME").