In una lettera indirizzata al Ministro della Giustizia spagnolo e pubblicata oggi, la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, invita le autorità spagnole a rivedere in modo esaustivo il Codice penale per rafforzare le garanzie esistenti del diritto alla libertà di espressione, agevolare il lavoro dei tribunali spagnoli e consentire loro di prendere decisioni pienamente conformi all’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
La Commissaria constata che negli ultimi anni un numero crescente di condanne penali, anche con pene detentive, è stato pronunciato nei confronti di artisti per testi di canzoni controversi e altre opere, nonché di militanti attivi sui social media per dichiarazioni considerate offensive sulla base di diverse disposizioni del Codice penale, in particolare quelle sull’apologia del terrorismo e sulla calunnia o gli insulti alla Corona.
La Commissaria esprime preoccupazione per l’assenza di una chiara definizione di alcune nozioni presenti nella disposizione sull’apologia del terrorismo e ricorda il potenziale pericolo legato all’utilizzo, nelle norme anti-terrorismo, di termini omnicomprensivi e infrazioni vaghe e non sufficientemente definite, che potrebbero portare a restrizioni inutili o sproporzionate del diritto alla libertà di espressione.
Sito web della Commissaria per i diritti umani
Lettera della Commissaria per i diritti umani al Ministro della Giustizia spagnolo