A seguito della Risoluzione A/RES/73/296, proposta dalla Polonia e adottata durante la 73a Assemblea generale delle Nazioni Unite il 28 maggio 2019, il 22 agosto di quest'anno si svolgerà la prima Giornata internazionale annuale di commemorazione delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo. A sostegno di questa importante iniziativa, il Segretario generale del Consiglio d'Europa ha dichiarato:
“Nessuno dovrebbe mai essere vittima di violenza a causa della propria fede o del proprio credo. La libertà di pensiero, coscienza e religione rappresenta uno dei diritti umani sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. I governi di tutta Europa hanno il dovere giuridico di sostenere tali principi.
Gli organismi di monitoraggio del Consiglio d'Europa, in particolare la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) e il Comitato consultivo della Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali, svolgono un lavoro essenziale per rafforzare la capacità degli Stati membri di prevenire il discorso di incitamento all’odio e i crimini d’odio, nonché di porre rimedio laddove si verifichino tali casi. Ciò include gli abusi per motivi di religione o credo. L'ECRI ha fornito indicazioni agli Stati membri su come affrontare specifiche forme di intolleranza religiosa e sulla lotta al razzismo combattendo al contempo il terrorismo, che molto spesso affonda le sue radici nell'estremismo religioso.
Inoltre, il nostro lavoro volto a promuovere l'inclusione e la comprensione interculturale e interreligiosa aiuta i governi a plasmare delle società in cui ogni individuo possa sentirsi al sicuro e protetto nelle proprie credenze e in cui la diversità sia giustamente considerata una virtù.
Il 22 agosto è il giorno in cui ricordiamo le vittime dell'odio in Europa e nel mondo. Altrettanto importante è l'opportunità per tutti noi di porre fine a tali violenze all’interno di società fondate sulla pace, attraverso la dignità e il rispetto reciproco".