In vista della Giornata dei diritti umani, Dunja Mijatović, Commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, invita gli Stati membri a porre fine agli attacchi contro i difensori dei diritti umani e a migliorare la loro sicurezza e il loro ambiente lavorativo.
“Nonostante una dichiarazione internazionale e le norme chiare che proteggono il lavoro dei difensori dei diritti umani, vi è ancora un enorme divario tra i principi e la realtà”, dichiara Dunja Mijatović.
“Noto un inquietante passo indietro per quanto riguarda la protezione dei difensori dei diritti umani e la loro capacità di esercitare il proprio lavoro in un crescente numero di paesi europei. Essi devono fronteggiare diverse forme di ritorsioni, tra cui: accanimento giudiziario, azioni penali, privazioni della libertà, controlli e sorveglianza abusivi, campagne diffamatorie, minacce e intimidazioni. Alcuni sono stati vittime di aggressioni fisiche, maltrattamenti, sequestri o sono stati perfino uccisi. Attivisti che difendono i diritti dei migranti, delle persone LGBTI o delle donne, o che lavorano su tematiche sensibili, come la responsabilità per gravi violazioni dei diritti umani o problematiche ambientali, sono sempre più spesso presi di mira da attori statali o non statali. Legislazioni restrittive e affermazioni aggressive nei discorsi politici rendono il lavoro delle ONG che operano per il rispetto dei diritti umani sempre più difficile e pericoloso”.