Perché milioni di Europei si dichiarano pronti a sostenere le forze nazionaliste, xenofobe e antidemocratiche, determinando profonde ripercussioni sui nostri sistemi politici?” si è interrogata la Vice Segretario generale Gabriella Battaini-Dragoni nel suo intervento di apertura di una conferenza sui diritti sociali in Europa.
La Conferenza, che si svolge a Nicosia, Cipro, ed è organizzata nel quadro della Presidenza cipriota del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, verte sul supporto che i tribunali nazionali e internazionali possono fornire al rispetto dei diritti sociali in Europa.
“Molti Europei si sentono delusi e abbandonati,” ha aggiunto la Vice Segretario generale. “Sono numerose le persone che sperimentano sulla propria pelle le problematiche causate dalla disoccupazione, dalle crescenti diseguaglianze, da una prolungata austerità, da una migrazione mal gestita, dalla carenza di alloggi e da servizi pubblici di scarsa qualità. Sono profondamente stanche di promesse politiche non mantenute, che non sono riuscite a creare le condizioni per realizzare i cambiamenti.”
Gli oltre 130 partecipanti, essenzialmente professionisti del settore giuridico e accademici, si sono riuniti per valutare la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte di Giustizia dell’Ue e delle giurisdizioni nazionali in materia di diritti sociali. I giudici e gli esperti concentrano il loro esame sulle questioni costituzionali e sui diritti relativi all’occupazione e alla sicurezza e previdenza sociale.
Per trovare il modo di ridurre il senso di frustrazione e di insoddisfazione dei cittadini europei, la conferenza si è posta l’obiettivo di ottenere un migliore utilizzo delle disposizioni della Carta sociale europea del Consiglio d'Europa, trattato che garantisce i diritti sociali ed economici e una vasta gamma di diritti umani applicati nella vita quotidiana, riguardanti l’occupazione, l’alloggio, l’istruzione, la protezione sociale e il welfare. Uno dei punti centrali della conferenza sarà dedicato a informare le ONG, la società civile e le autorità governative di tutta Europa sulla Procedura dei reclami collettivi della Carta e i suoi vantaggi.
“Stiamo compiendo tutti gli sforzi possibili per radicare più profondamente la nostra Carta nel tessuto nazionale dei nostri Stati membri e per garantire che tali diritti non siano semplicemente delle promesse, ma siano resi concreti nella pratica”, ha affermato la Vice Segretario generale.