Il Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) del Consiglio d’Europa ha invitato i governi ad adottare norme più severe per prevenire la corruzione e promuovere l’integrità nelle funzioni esecutive di alto livello nei governi centrali, in particolare per quanto riguarda il lobbismo e i contatti con terzi, e a intensificare gli sforzi per attuare pienamente e senza indugio tutte le raccomandazioni del GRECO.
Nel rapporto annuale per il 2023, il GRECO esprime preoccupazione per la lenta attuazione delle sue raccomandazioni sulla prevenzione della corruzione tra parlamentari, rispetto ad altri gruppi professionali. Sottolinea inoltre che diversi sistemi giudiziari devono essere ulteriormente riformati per garantire l’indipendenza dei giudici e dei pubblici ministeri e per rafforzare le regole di integrità a loro applicate.
Per quanto riguarda il suo 5° ciclo di valutazione, incentrato sulla prevenzione della corruzione e sulla promozione dell’integrità tra le funzioni esecutive di alto livello nei governi centrali e le forze dell’ordine, i risultati del GRECO mostrano che la trasparenza, la supervisione e la responsabilità sono ancora a rischio.
Il Presidente del GRECO, Marin Mrčela, ha dichiarato: “Non c'è trasparenza senza responsabilità, perché l'impunità non fa altro che aggravare il rischio di corruzione e minare la fiducia dei cittadini. Sono necessarie più norme e maggior rigore per contrastare i rischi di corruzione legati alle più alte funzioni esecutive, in particolare per quanto riguarda i contatti con terzi e lobbisti, e per garantire l'efficacia delle politiche di integrità. Chi ricopre funzioni esecutive di alto livello dovrebbe dare l'esempio”.
Il GRECO ritiene che gli Stati debbano garantire che i loro quadri istituzionali e legislativi sull'integrità si applichino interamente e direttamente non solo ai funzionari pubblici di alto livello, ma anche ai ministri, ai loro consiglieri politici, ad altri funzionari che ricoprono incarichi politici e ad alcuni capi di Stato. Sono necessari importanti miglioramenti in aree quali l'adozione e l'attuazione di codici di condotta, la gestione dei conflitti di interesse e del lobbismo, il monitoraggio delle dichiarazioni patrimoniali e la garanzia della loro trasparenza, la limitazione delle immunità, l'accesso alle informazioni e le pratiche delle “porte girevoli”.
Per quanto riguarda le forze dell'ordine, il GRECO sottolinea che gli Stati dovrebbero fare di più per garantire che i comportamenti corrotti e la mancanza di integrità vengano affrontati in modo adeguato a tutti i livelli gerarchici e per prevenire interferenze ingiustificate da parte dei governi nelle attività di polizia. È necessario adottare politiche complete contro la corruzione e politiche di integrità per la polizia, nonché migliorare la gestione dei conflitti di interesse e del lavoro secondario, la protezione degli informatori e i processi di assunzione, promozione e licenziamento.
.Nel 2024 il GRECO celebra il suo 25° anniversario. Il GRECO è stato istituito il 1° maggio 1999 come Accordo parziale allargato del Consiglio d'Europa da 17 Stati (Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia). Oggi conta 48 membri: i 46 Stati membri del Consiglio d'Europa, gli Stati Uniti e il Kazakhstan. L'UE ha aderito nel 2019 come osservatore. Il GRECO sta attualmente preparando il suo 6° ciclo di valutazione che si concentrerà sulla prevenzione della corruzione e sulla promozione dell'integrità nelle autorità locali e regionali e sarà lanciato nel 2025.
Comunicato stampa
Secondo il GRECO, sono necessarie norme più severe per prevenire la corruzione nelle funzioni esecutive di alto livello nei governi centrali
