Al fine di migliorare la protezione e il sostegno delle persone oggetto di discriminazione, gli Stati dovrebbero istituire potenti organismi per la promozione dell’uguaglianza, stabiliti da un testo costituzionale o da una legge come entità giuridiche distinte con un mandato ampio, indipendenza politica, finanziaria e operativa, nonché risorse sufficienti. Questo è ciò che afferma la Commissione del Consiglio d’Europa contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI), in una nuova serie di raccomandazioni ai governi europei lanciata oggi, Giornata internazionale contro la discriminazione razziale.
Secondo l’ECRI, tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa, eccetto San Marino, dispongono di almeno un’istituzione che può essere considerata come organismo per la promozione dell’uguaglianza, ma alcuni di questi organismi non sono indipendenti. Su 35 paesi europei monitorati durante l’ultimo ciclo di valutazione, undici (*) hanno ricevuto raccomandazioni per rafforzare l’indipendenza dei loro organismi per l’uguaglianza.
“Poter lavorare senza interferenze da parte del governo o dei partiti politici e sostenere le vittime di discriminazione in ogni fase (dalla ricezione delle denunce alla presentazione dei casi in tribunale e la relativa rappresentazione delle vittime) sono prerequisiti per un efficiente organismo per l’uguaglianza”, ha dichiarato Jean-Paul Lehners, nuovo Presidente dell’ECRI. “Auspico che tutti gli Stati del Consiglio d’Europa attuino queste raccomandazioni durante l’elaborazione della propria legislazione e delle proprie pratiche”.
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(*) Austria, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Estonia, Grecia, Italia, Slovacchia, Svizzera, “ex Repubblica jugoslava di Macedonia”, Turchia e Spagna