“Il Consiglio d’Europa ha aperto la strada alla lotta contro il doping a livello internazionale, con una prima Risoluzione adottata già nel 1967 dal nostro Comitato dei Ministri. La Convenzione anti-doping che ne è conseguita è il primo testo giuridicamente vincolante in materia”, ha affermato la Vice Segretario generale Gabriella Battaini-Dragoni, all’apertura dell’incontro sulle attuali sfide alla protezione dei diritti umani degli atleti nel contesto della lotta contro il doping nello sport.
Un dibattito di alto livello tra rappresentanti del mondo sportivo e organismi del Consiglio d’Europa per la tutela dei diritti umani ha posto in evidenza le sfide a livello mondiale nell’ambito delle norme attuali per la salvaguardia dei diritti degli atleti, in particolare per quel che riguarda l’accesso alla giustizia e a un equo processo.
La Ministra norvegese per l’Infanzia e le Pari Opportunità e Vice-presidente dell’Agenzia mondiale antidoping (AMA), Linda Hofstad Helleland, ha fornito una dichiarazione iniziale. Il discorso introduttivo è stato rilasciato da Marco Van Basten (Responsabile dello sviluppo tecnico della FIFA ed ex calciatore olandese) e Jan Åge Fjørtoft (ex calciatore norvegese). Una tavola rotonda è stata moderata da Anders Solheim, Presidente del Gruppo di monitoraggio della Convezione contro il doping del Consiglio d’Europa.
“Questa giornata rappresenta un’opportunità per la nostra Organizzazione, gli atleti e i loro rappresentanti di esaminare gli ulteriori progressi che si potrebbero compiere: progressi rispetto a un mondo sportivo in cui non c’è posto per il doping, la fiducia è riconquistata e i diritti degli sportivi sono rispettati e difesi”, ha concluso Gabriella Battaini-Dragoni.
La questione di diritti umani degli atleti sarà affrontata anche dal Gruppo di monitoraggio alla Convenzione della lotta contro il doping, in vista della preparazione di un dibattito alla Conferenza del Consiglio d'Europa dei Ministri responsabili dello sport, che si terrà nel mese di ottobre in Georgia.